domenica 22 settembre 2013

Tensioni Vettoriali e Tracce Esistenziali

su "La Mattanza", di Riccarda Montenero

Il territorio non equivale esclusivamente ai concetti di ambiente, paesaggio, costruzione, ma mantiene fortemente una valenza vettoriale: garantisce una condizione di entrata e uscita incessante, una perenne funzione di incanalamento, l'inevitabile tensione migratoria della comunicazione, dello scambio, della conoscenza.
Le coordinate di localizzazione sono semplicemente deducibili dai segni di demarcazione prodotti dalle creature. Per gli animali, le indicazioni imprescindibili e i confini biologici risultano molto precisi e circoscritti. Gli uomini, operando una grande quantità di segni, tratteggiano lo spazio, senza definire limiti statici: viaggi, assedi, insediamenti, guerre. Agiscono creativamente, consumano poeticamente, si spostano seguendo simbologie, linguaggi e affetti.
L'artista, declinando il proprio operato secondo infinite possibilità, incide l'universo con i colori e le forme, con le parole e le immagini: tali segnalazioni costituiscono un flusso che va dall'autore al mondo, e viceversa. In questo caso, l'esistenza si esprime nell'invenzione di segni, i quali, riproducendo i meccanismi della vita, marcano esplicitamente la geografia terrestre, ripiegandosi sensibilmente sulla loro stessa finalità: mise en abyme, circolo vizioso, mimetismo tautologico. Gli artisti sarebbero, in questo senso, equiparabili a bestie sovrumane, pachidermi in continuo spostamento, stormi capaci di portare, lasciare o depositare un messaggio compiuto in modo inequivocabile e manifesto...

Ivan Fassio

Riccarda Montenero, Le Refuge, da "Libre Circulation"

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