Rossella Piccinno |
Nella
seconda giornata dello Slaff, le proiezioni di Caramel di Nadine
Labaki e di Come Ieri, un'interessante analisi socio-culturale
dell'artista e regista Rossella Piccinno
Dopo
la serata iniziale del 29 giugno, in concomitanza con l'inaugurazione
della mostra di fotografia Tessuto
a Colori,
il Social Lab Film Festival di Asti propone un programma che riesce a
spaziare tra i diversi generi cinematografici. La scanzonata vivacità
delle protagoniste di Caramel
si
contrapporrà al sognante impatto evocativo dell'opera di Rossella
Piccinno e alla struttura fascinosamente documentaristica dell'atteso
film di Corso Salani.
Caramel
di
Nadine Labaki è
stato scelto dagli studenti del laboratorio di Lingua Italiana e di
Integrazione. Il film è ambientato in un centro di bellezza. Qui, le
vite, le storie, gli amori di sei donne si incrociano. Il racconto
scorre, leggero e ironico, tra messe in piega, manicure e cerette al
caramello. Layale
è perdutamente
innamorata di un uomo sposato. Nisrine,
prossima al matrimonio, continua ad essere terrorizzata dalla prima
notte di nozze, quando il futuro marito potrà scoprire che non è il
primo uomo della sua vita. Rima
resta intrappolata nei propri dubbi, sentendosi incapace
d’accettare la sua attrazione per l’universo femminile. Jamale
è
ossessionata dal passare del tempo e dell'inevitabile avanzare
dell’età. Rose
ha
sacrificato l’intera vita per poter tenere a bada la sorella Lili,
costretta a vivere in un mondo tutto suo, fatto di lettere d’amore
e amanti immaginari.
Rossella
Piccinno è regista e video-artist.
La sua proposta vuole esplorare le identità culturali, i problemi
legati alla discriminazione o i conflitti relativi ai giochi di
potere, nella famiglia come nelle comunità. Il suo lavoro si
concentra spesso sulla memoria, individuale e collettiva, e sulla
relazione problematica tra il presente e il passato.
Tra i diversi codici utilizzati, Rossella Piccinno recupera spesso immagini d’archivio. È ricorrente una trasversalità di registri e di linguaggi che porta le sue opere a transitare tra il documentario, la fiction e l’installazione multimediale. Ha iniziato come documentarista e resta molto legata ad un approccio di tipo antropologico, in generale utilizza il video per stabilire un contatto più profondo con se stessa e con l’altro da sé.
Nel film Come Ieri, l'analisi socio-culturale si focalizza chi è costretto, proprio come già avvenuto in passato,
a lasciare la propria casa per andare a cercare lavoro all’estero. Molto spesso, in Italia, le donne immigrate di oggi sono badanti degli emigranti di ieri. Il passato e il presente della migrazione s’incontrano nelle vite e nei ricordi di Hanna, badante polacca immigrata in Italia, e Antonio, ex immigrato in Svizzera negli anni della gioventù e attualmente vecchio e malato di Alzheimer. Il film è una riflessione intimistica, uno sguardo privato sul particolare che si concede ad un respiro più ampio, che cerca di aprire degli spiragli su quello che non si può dire tutto in un racconto, su ciò che in cinque minuti si può solo evocare. Come Ieri contiene un omaggio personale, ma è anche dedicato, con amore e con sofferenza, a chi da sempre è costretto ad emigrare.
Tra i diversi codici utilizzati, Rossella Piccinno recupera spesso immagini d’archivio. È ricorrente una trasversalità di registri e di linguaggi che porta le sue opere a transitare tra il documentario, la fiction e l’installazione multimediale. Ha iniziato come documentarista e resta molto legata ad un approccio di tipo antropologico, in generale utilizza il video per stabilire un contatto più profondo con se stessa e con l’altro da sé.
Nel film Come Ieri, l'analisi socio-culturale si focalizza chi è costretto, proprio come già avvenuto in passato,
a lasciare la propria casa per andare a cercare lavoro all’estero. Molto spesso, in Italia, le donne immigrate di oggi sono badanti degli emigranti di ieri. Il passato e il presente della migrazione s’incontrano nelle vite e nei ricordi di Hanna, badante polacca immigrata in Italia, e Antonio, ex immigrato in Svizzera negli anni della gioventù e attualmente vecchio e malato di Alzheimer. Il film è una riflessione intimistica, uno sguardo privato sul particolare che si concede ad un respiro più ampio, che cerca di aprire degli spiragli su quello che non si può dire tutto in un racconto, su ciò che in cinque minuti si può solo evocare. Come Ieri contiene un omaggio personale, ma è anche dedicato, con amore e con sofferenza, a chi da sempre è costretto ad emigrare.
Ivan
Fassio
Caramel
(Caramel, Libano, Francia, 2007) di Nadine Labaki
Sabato
30 Giugno 2012, ore 18:00
Spazio
Vinci – Asti
Come
Ieri di Rossella Piccinno
Sabato
30 Giugno 2012, ore 22:30
Spazio
Vinci – Asti
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