per Krisis, mostra curata con Fabrizio Bonci e Silvio Valpreda
L'identità
dimora nel ricordo? No: probabilmente la nostra essenza non può abitare – e la
memoria, quando vagamente attendibile, è nomade. Fluttuante, lo spirito non
morirà mai – noi, fortunatamente, non lo sappiamo –, e mai potrà possedere
alcunché: mai avere, per definizione, ma soltanto essere, in eterno! Guardando
indietro, tuttavia, scorgiamo un residuo che lega tracce di noi ad un corpo che non ci appartiene, ma che ci
vive momentaneamente, consumando insensatamente materia inutile...
Un'intuizione remota: sapere di qualcosa o qualcuno che ci inganna sempre.
Dissidio continuo, mistero irritante, umano fastidio.
L'Io
non è sostanza, bensì relazione. Siamo ancorati ad un porto che non esiste,
fermi a contrattare su un molo
affollato. Le nebbie si dissipano come in un sogno e ci lasciano vagare in una
calca prima impensabile, gli occhi lucidi. Mercanzia ammassata sulla banchina,
il nostro bagaglio interiore è produzione non commerciabile. I passanti ci ignorano
– nessuno ci vuole –, siamo stranieri
sporchi e illetterati. In quanto barbari per costituzione, sarebbe auspicabile
che noi ci muovessimo, che caricassimo i nostri tappeti sulle imbarcazioni per
perderci definitivamente nelle foschie, superando le correnti che battono il
pontile. Non lo faremo mai, perché siamo
codardi!
Chi
siamo, dunque, non possiamo dirlo, infatti siamo rivelati. Una bocca ci ha
sussurrato nome, storia, destino. Il corpo viene modellato dalla terra secondo
meccanismi di semina, riscaldamento, fermentazione e lievitazione:
incredibilmente riconoscibile di giorno in giorno...
Il
confine affrontato da Valter Luca Signorile è la zona di prova per un
fallimento. Sappiamo ciò che si oppone a noi prima di sperimentarlo, ma
simuliamo l'impresa: tentativo o tentazione di un'anima animale?
Le
maschere di Claudio Cravero si avventurano in altre esplorazioni. Che cosa
riconosciamo? Con quanta fretta i nostri sensi sono assuefatti alla nuova
abitudine!
I corpi
di Hermann Sinsegundos Reiter sono linguaggi comunicanti. Esperanto carnale,
ogni lineamento cela il tenue frullo interiore, il friggere esile della psiche.
Mirjam
Elburn coltiva i capelli, escrescenze mnemoniche, inassimilabili tracce della
vita – filamenti composti dalla stessa sostanza dei sogni!
Ivan Fassio
Claudi Cravero, Multiple Personalities |
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