Mostra
Personale di Laura Ambrosi
a
cura di Ivan Fassio e Marco Memeo
Il
gioco – in quanto connessione autentica tra corpo e intelletto,
movimento gioiosamente indisciplinato all’interno delle categorie
dello spirito – garantisce un continuo progresso e un inevitabile
superamento di qualsiasi soluzione intermedia. Ogni risultato, che
scaturisce necessariamente da questo particolare processo ludico ed
evolutivo, mantiene comunque una propria armonia: la speciale e
rassicurante serenità tipica del traguardo raggiunto, percepibile
nella soffusa e sospesa atmosfera dell’insieme…
In
contrapposizione al lavoro, l’intrigante innovatività di libere
associazioni tra le parole e le cose permea interamente l’esistenza
dell’autore di quest’azione mentale e catartica. L’artista,
attraverso l’incessante e coinvolgente operosità della passione,
si dimentica di sé, smemorandosi della propria storia e divenendo
tutt’uno con il mondo: indifferente allo scorrere del tempo,
provvisoriamente autoesiliato dall’ambiente circostante. Così
dovevano creare i primi uomini, in assetto comunitario, partecipi
della ciclicità della vita per incessante lavorìo: essi stessi
natura, mossi e commossi da profondi impulsi animali…
Laura
Ambrosi compie gesti ancestrali con strumenti della contemporaneità:
piega e dispiega, testimonia ed incide, adorna e decora, scrive e
descrive, mischiando tradizione e tecnologia. Sciogliendo e
riannodando, l’artista tende e distende i propri lavori, oscura ed
illumina gli antri dell’incontro con l’altro, in cui le domande
si pongono, in cui l’arcano si rivela. Trasposti
metalinguisticamente in materia plastica, oggetti di uso quotidiano
rispondono alle esigenze dell’inconscio. I sogni prendono forma da
sostanze che riappaiono adeguate all’essenza stratificata dei
pensieri e della memoria. Abiti non più indossabili si affacciano da
improbabili guardaroba; tovaglie e fazzoletti rifiutano l’ordine,
irriducibili alle cassettiere; coperte e lenzuola ripropongono un
momentaneo catalogo delle infinite varietà dei ricami. L’equilibrio,
pacificante e appagante, è conquistato nella simulazione
liberatoria della rete di relazioni: emerge con grazia di danzatrice,
tanto dalla leggerezza di trame e fascinosi riflessi, quanto dalla
concretezza ponderata ed elegante delle installazioni.
L’esposizione
Spiegare Pieghe /
Stendere Tende,
nell’appropriata ambientazione della Stireria della Certosa Reale a
Collegno, dialoga giocosamente con il contesto, tessendo imprevisti
legami tra attività presenti, ricordi locali, valenze storiche ed
architettoniche, dinamici mutamenti. Quinta a mezz’aria,
scenografia domestica in prospettiva straniante, la mostra occupa una
manica recentemente ristrutturata adiacente all’ex Lavanderia a
Vapore. Strutture un tempo destinante alla funzione di Manicomio
Regio, all’interno di un complesso monastico risalente al Seicento,
ospitano ora rassegne teatrali, scuole di danza, spettacoli di
balletto. In questo incrocio reale ed ideale di storia, problematiche
sociali, architettura e creatività, i tenui fili e le superfici
trapuntate di Laura Ambrosi riallacciano i frammenti dispersi in
un’estrosa e fertile soluzione…
Ivan Fassio
Laura Ambrosi, Altalena |
Inaugurazione 5 Dicembre 2013, a partire dalle 18:00
Dal 6 Dicembre 2013 al 2 Febbraio 2014
Orari: Giovedì – Domenica, 17:00 – 19:00
In occasione degli spettacoli della Lavanderia a Vapore,
la mostra sarà visitabile fino alle 21:00
Stireria – Certosa Reale
Corso Pastrengo, 51
Collegno (TO)
Laura Ambrosi, Canavé, installazione, metacrilato, neon, 2010 |
Nessun commento:
Posta un commento