a M. M.
Il linguaggio ha perduto i propri
oggetti.
Esploso ed eccessivo, si è protratto
contraffatto,
Per gravare sul soggetto, quanto una
sonata.
Delegato e differito sui rulli di
tamburo,
Il contenuto serviva da pretesto: ritmo
preso a prestito
Da svariate sommità.
L'ingranaggio funzionava come un
cantico:
Era tutto un confondersi di strati,
limitati,
Incastrati nel percorso di raccolta,
Nella scelta da operare sul momento!
D'urgenza incisa sulla voce,
registrata, l'esperienza
Prometteva santità...
Scambiando alterità per effetto del
dettato,
La pronuncia, per difetto, corrompeva
ogni tracciato.
Era nuovo il risultato a causa del
prodotto:
Dal corpo dell'attore si staccava
lacerato,
Deturpato,
Duplicato in densità.
Il coro continuava, eludendo
l'atmosfera,
Elevando cattedrali, scalinate di
frontiera...
Conseguenza della vista era il torso
dibattuto,
Del sospiro la beltà era il sonno
combattuto.
Gli agenti, genuflessi, si schernivano
di già:
Con risata costruita
Catturata in libertà!
Ivan Fassio
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