venerdì 7 marzo 2014

Rullo di Poesia


a M. M.

Il linguaggio ha perduto i propri oggetti.
Esploso ed eccessivo, si è protratto contraffatto,
Per gravare sul soggetto, quanto una sonata.
Delegato e differito sui rulli di tamburo,
Il contenuto serviva da pretesto: ritmo preso a prestito
Da svariate sommità.

L'ingranaggio funzionava come un cantico:
Era tutto un confondersi di strati, limitati,
Incastrati nel percorso di raccolta,
Nella scelta da operare sul momento!
D'urgenza incisa sulla voce, registrata, l'esperienza
Prometteva santità...

Scambiando alterità per effetto del dettato,
La pronuncia, per difetto, corrompeva ogni tracciato.
Era nuovo il risultato a causa del prodotto:
Dal corpo dell'attore si staccava lacerato,
Deturpato,
Duplicato in densità.

Il coro continuava, eludendo l'atmosfera,
Elevando cattedrali, scalinate di frontiera...
Conseguenza della vista era il torso dibattuto,
Del sospiro la beltà era il sonno combattuto.
Gli agenti, genuflessi, si schernivano di già:
Con risata costruita
Catturata in libertà!


Ivan Fassio



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