giovedì 26 settembre 2013

L'Intercambiabilità delle Soluzioni

su "Interferenze", di Carlo D'Oria

La scultura può coincidere con la superficie, nel dominio dei sensi. Rincorrere una sinestesia, dallo schermo della nostra percezione, può portarci a ignorare la compiutezza della realizzazione e a coinvolgere agenti diversi, ad attivare funzioni di dialogo e condivisione addirittura in noi stessi. 
Un'illusione sostiene l'opera: la creazione di un miraggio collettivo che garantisce la visione. Nonostante tutto, il suo alone di significati continua indifferentemente ad agire. Inseguendo una meta di disvelamento, l'artista può sottolinearne le strutture – rendendole pesanti o alleggerendole - e amplificando la radice dell'apparenza. Il fascino della comunicazione emerge, allora, dall'intercambiabilità delle soluzioni. Il sistema si muove come una macchina, ma gli ingranaggi non sono funzionanti. La produzione di senso è attivata dall'esterno, a motore spento. Siamo noi ad avviarci per la strada della comprensione: la meccanica della rete è al nostro interno. 

Ivan Fassio

Carlo D'Oria, Interferenze

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