Marco Memeo, Il Rumore dell'Acqua, 18 x 25, 2010 |
Il più grave tra ogni sforzo l'agonia di sé: gioioso torpore nella creta del mondo.
Occorre librarsi dal suolo prendere il volo a due mani e portarlo al comando
Come per bambino che sfiorare il lampadario voglia già il volere è un'essenza
Ché ormai luce - i colori sono entrati nel corpo - un miraggio d'oasi dispensa
E gli occhi non sono presenza ma puro scenario: claudicante abbaglio d'estasi.
Paesaggio fuori fuoco s'offre a noi perdenti a viaggiatori innocenti sognatori
Quando nel centro del dolore si volge il desiderio - retaggio d'ogni antico sfacelo -
In desolato sguardo su scorci spopolati inumani spazi: siano palazzi nuvole o cielo.
Ivan Fassio
Marco Memeo, Il Rumore dell'Acqua (serie), 18 x 25, 2010 |
Marco Memeo, Il Rumore dell'Acqua, 18 x 25, 2010 |
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